La forza rappresenta la capacità di vincere una resistenza o di opporsi ad essa attraverso la contrazione muscolare. Kusnezov (1982) la definisce come “la capacità del nostro sistema neuromuscolare di sviluppare tensioni per superare resistenze esterne (sovraccarichi o peso del corpo) ed interne (contrazioni contrastanti dei muscoli antagonisti)”.
Le principali tipologie di forza sono:
Forza Massima: la più elevata quantità di forza che il sistema neuromuscolare ha la possibilità di esprimere in una contrazione volontaria. Dipende principalmente dalla sezione trasversa del muscolo e i metodi di incremento si basano su una sufficiente durata dello stimolo (8-12 ripetizioni) e un’intensità medio-alta (tra il 60% e l’80% del massimale. Le principali metodologie di allenamento per la forza massima prevedono l’utilizzo dei sovraccarichi.
Forza Veloce o Rapida: è la capacità del sistema neuromuscolare di muovere il corpo o parti di esso o attrezzi alla massima velocità possibile. E’ fortemente dipendente dalle potenzialità del sistema neuromuscolare, in quanto la sua massima espressione è condizionata dalla capacità da parte dell’atleta di utilizzare un programma motorio che permetta un rapido impulso, diretto specificatamente ai muscoli principalmente coinvolti nell’esecuzione di un gesto preordinato. La caratteristica peculiare delle espressioni di forza rapida è rappresentata da programmi che prevedono una rapida preattivazione nervosa ed una velocità massimale del movimento, che rende impossibile la correzione del gesto durante l’esecuzione. La qualità della forza rapida espressa da un atleta, oltre che dal programma motorio utilizzato, dipende fortemente dalla tipologia delle fibre utilizzate nel movimento. Di conseguenza, la capacità di utilizzare selettivamente le unità motorie rapide, supportata oltre che dalle qualità genetiche intrinseche del muscolo anche da un allenamento adeguato e specifico, risulta essere un aspetto essenziale e caratterizzante la qualità dell’espressione di forza rapida di un gesto.
Forza Esplosiva: l’espressione di forza ha le stesse caratteristiche precedentemente descritte in relazione alla forza veloce, ma si differenzia da essa nel momento in cui si ha la necessità di vincere un carico conseguendo notevoli e fondamentali accelerazioni partendo da una posizione di quiete. Quindi, l’allenamento della forza esplosiva è incentrato sull’aumento della quantità di forza espressa nell’unità di tempo. Gli obiettivi dell’allenamento sono sia di aumentare il carico da vincere mantenendo elevata la velocità di spostamento, sia a parità di carico di incrementare la velocità di spostamento.
Forza Resistente: è stata definita da Harre (1973) come. A differenza delle precedenti espressioni della forza, in cui i fattori limitanti erano prevalentemente di tipo neuromuscolare, nel caso specifico della forza resistente l’aspetto metabolico assume un ruolo fondamentale. Secondo la teoria di Neumann (1993) il miglioramento della capacità di forza di un atleta deve mirare ad un adattamento delle fibre muscolari sia rapide che lente verso un sempre maggiore coinvolgimento del sistema metabolico di tipo ossidativo. E’ di conseguenza necessario indirizzare l’allenamento sui gruppi muscolari impegnati nel movimento specifico, modulando le resistenze in modo da arrivare vicino e spesso oltre le esigenze di gara.
Resistenza alla Forza Veloce: è una caratteristica intermedia alla forza veloce e resistente. E’ fondamentale in tutte quelle discipline sportive che richiedono contrazioni muscolari ad alta intensità per la durata di pochi secondi, ma ripetute nel tempo ad intervalli regolari (intermittenti). Questa situazione prevede un intervento importante del sistema nervoso centrale per lo sviluppo rapido della contrazione muscolare, ma al tempo stesso risulta essere determinante la capacità della muscolatura interessata di saper recuperare rapidamente le riserve energetiche necessarie per le successive contrazioni, sfruttando al meglio le caratteristiche metaboliche sia aerobiche che anaerobiche delle proprie fibre, migliorando quindi i processi di resistenza centrale e quelli periferici.
Forza Speciale: la manifestazione della forza tipica di un determinato sport, con il coinvolgimento cioè di quei gruppi muscolari che partecipano ad un determinato movimento sportivo. E’ un presupposto fondamentale per il miglioramento ed il perfezionamento della tecnica sportiva, in quanto ha lo scopo principale di migliorare la coordinazione intra ed intermuscolare. Gli esercizi di forza speciale hanno come caratteristica peculiare quella di rispettare la cinematica del gesto di gara.
Nella scherma la principale tipologia di forza utilizzata è quella esplosiva. Durante un assalto infatti, l’atleta deve essere in grado di sviluppare un’elevata quantità di forza in un lasso di tempo ridotto. E’ necessario che lo schermidore riesca a cogliere di sorpresa l’avversario con un gesto tecnico che, per essere efficace, necessita oltre che di una tecnica corretta, di ottime doti esplosive. Questo al fine non solo di toccare, ma soprattutto di non essere a sua volta toccato.
A questo proposito, l’esercizio che vi andiamo a mostrare vede gli atleti impegnati in una sequenza di balzi (salita e discesa) su podi di differenti altezze, intervallati da una sequenza schermistica (accucciata – affondo) ripetuta fino al successivo balzo.
Diletta Berti
Laureata Magistrale in Scienza e Tecnica dello Sport e delle Attività Motorie Preventive e Adattate.
Istruttrice under 14 e preparatrice atletica under 20 del Circolo Schermistico Vincenzo Chiti Pistoia (sede di Pistoia e Montecatini)